
Impianti Antincendio
Cosa si intende per impianti antincendio? Che cosa è il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI)? Come lo si ottiene?
Impianti Antincendio
Molto spesso, tra i maggiori rischi che si corrono sui posti di lavoro o all’interno di strutture ricettive, c’è quello di essere vittime di un incendio. Chiaramente occorre operare una classificazione del rischio di incendio; quindi, a seconda dell’attività svolta e del luogo di lavoro, distinguiamo:
– rischio basso: in questi luoghi ci sono sostanze a basso tasso di infiammabilità. E’ improbabile che scoppi un incendio o che si propaghi;
– rischio medio: in questo caso le sostanze presenti nei luoghi di lavoro sono infiammabili tuttavia la propagazione dell’incendio è abbastanza rara;
– rischio alto: le aziende presentano un rischio alto quando sono presenti molte sostanze facilmente infiammabili e quando è favorita la propagazione dell’incendio.
Attraverso l’installazione di un sistema di rivelazione d’incendio è possibile avvisare gli occupanti di un edificio della presenza di fumi o calore, mediante un allarme. La rilevazione tempestiva ed automatica, tramite sensori, è fondamentale per mettere in sicurezza le persone intervenire prima che l’incendio possa propagarsi. A questo punto, entrano in gioco i sistemi di protezione antincendio di cui si è premunita l’azienda. Esistono diversi sistemi di rivelazione: rivelatori di temperatura, rivelatori di fumo e rivelatori di fiamma. Questi sistemi hanno il compito di allertare la centrale affinchè avvii le procedure di sicurezza. Si distinguono due macro categorie: gli impianti antincendio passivi, che non necessitano dell’intervento diretto di un operatore, e quelli attivi, il cui funzionamento è correlato all’azione dell’uomo. Barriere antincendio, muri e porte tagliafuoco, sistemi di ventilazione, impianti sprinkler, ovvero l’estinzione “a pioggia”, e vie d’uscita per la fuga appartengono alla prima categoria; mentre, estintori e idranti appartengono alla seconda categoria.
A questo punto, il nostro esperto risponde alle curiosità più cliccate in rete:
– È consigliabile installare un impianto antincendio nella propria unità abitativa?
Certamente, basti pensare che ogni anno in Italia più di mille persone muoiono a causa di incendi domestici. Le cause degli incendi che si sviluppano in casa sono numerose: la gran parte è legata al cattivo funzionamento dell’impianto elettrico e alle sigarette che vengono dimenticate accese vicino a oggetti infiammabili. Altre cause di incendio sono rappresentate da caminetti accesi lasciati incustoditi, da stufe o da caldaie obsolete e da liquidi o materiali infiammabili lasciati in prossimità di fonti di calore. Quindi, dotare l’abitazione di un impianto antincendio consente non solo di proteggere la casa ma, soprattutto, di tutelare la propria incolumità.
– In materia di normative antincendio, cosa occorre fare prima di procedere all’apertura di un’attività?
Ad ogni rischio, di cui si parlava in precedenza, corrisponde una categoria di attività.
Quindi, per la categoria A, basso rischio, basta presentare, allo Sportello Unico per le Attività Produttive o al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco (tramite procedura online), una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) commerciale a cui va allegato il progetto e l’asseverazione, firmata da un tecnico abilitato, attestante la conformità dello stesso alle prescrizioni vigenti in materia di sicurezza antincendio. Al momento della presentazione della SCIA antincendio, il SUAP, o il Comando, rilascia immediatamente la ricevuta che costituisce titolo autorizzativo. Nei 60 giorni successivi i Vigili del Fuoco effettuano dei controlli a campione;
Le attività appartenenti alla categoria B, medio rischio, per dare inizio alla loro attività devono necessariamente chiedere il parere preventivo di conformità dei Vigili del Fuoco presentando il progetto. Entro 30 giorni possono essere richieste integrazioni ed entro 60 giorni il Comando si pronuncia sull’eventuale adeguatezza dell’opera alle norme antincendio. Al recepimento del parere positivo si può presentare la SCIA antincendio e dare inizio all’attività, salvo poi subire i controlli a campione nei 60 giorni successivi;
Infine, per quanto riguarda la categoria C, alto rischio, deve essere richiesto il parere preventivo di conformità del progetto alle norme antincendio. Nei successivi 30 giorni i Vigili del Fuoco possono chiedere che vengano prodotti elaborati integrativi ed entro 60 giorni rilasciano la conformità. A questo punto l’iter della SCIA antincendio è lo stesso dei due casi precedenti con l’unica differenza che, dopo aver ottenuto la ricevuta di presentazione della domanda, il controllo non è a campione ma sistematico. Dopo aver accertato che l’impresa è in regola con la normativa antincendio, i Vigili del Fuoco rilasciano il CPI, certificato prevenzione incendi.
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