
LE COMUNITA’ ENERGETICHE: cosa sono e come funzionano?
L’Unione Europea ha varato nel 2019 il pacchetto “Energia pulita per tutti gli stati europei” (CEP – Clean Energy Package), costituito da otto Direttive che regolano temi energetici, tra cui:
– Prestazioni energetiche negli edifici.
– Efficienza energetica.
– Energie rinnovabili.
– Mercato elettrico.
Le Direttive, introducono la definizione di “Comunità Energetica” quale soggetto giuridico in cui la partecipazione dei privati non costituisca l’attività commerciale o professionale principale.
COME SI CREA UNA COMUNITA’ ENERGETICA:
Una comunità energetica è una associazione di utenti che condivide tutta l’energia prodotta, da fonte rinnovabile, al fine di coprire il loro fabbisogno energetico indipendentemente dalla connessione fisica agli impianti di produzione.
La Comunità Energetica non ha scopo di lucro e tutti i ricavi derivanti dalla vendita dell’energia prodotta e dagli incentivi pubblici previsti dallo Stato sono ripartiti tra i soci della comunità.
Tutti possono diventare Comunità Energetiche, qualsiasi soggetto pubblico o privato, anche semplicemente cittadini che abitano nello stesso quartiere.
Per creare una comunità energetica è importante sapere che si devono apportare benefici di tipo ambientale, economico e sociale alla comunità e che i “prosumer”, ovvero quegli utenti che con il loro impianto fotovoltaico producono energia della quale ne consumano una parte, mentre la restante la immettono in rete o la accumulano in batterie per usarla in un altro momento della giornata, non possono guadagnare principalmente da essa, ma devono avere altre fonti di reddito.
LE COMUNITA’ ENERGETICHE, IL FOTOVOLTAICO & IL SB110%:
L’installazione di impianti fotovoltaici fino a 200 kW da parte di comunità energetiche rinnovabili costituite in forma di enti non commerciali o da parte di condomìni che aderiscono alle configurazioni di cui all’art. 42-bis del D.L. n. 162 del 2019, rientra tra gli interventi ammessi al Superbonus 110%.
La detrazione si applica fino alla soglia di 200 kW e per un ammontare complessivo di spesa non superiore a 96 mila euro per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici ovvero di impianti solari fotovoltaici su strutture pertinenziali agli edifici.
AUTOCONSUMO & CONDIVISIONE:
Quali sono le caratteristiche necessarie per far parte di una Comunità Energetica ?
Sia che si abiti in un condominio o in una casa singola, se si vuole essere parte attiva della rivoluzione energetica, servirà un impianto fotovoltaico con accumulo ma è possibile essere anche semplici consumer. Da un punto di visto pratico, ogni membro della comunità continua a pagare per intero la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma riceve periodicamente dalla comunità un importo per la condivisione dei benefici garantiti alla comunità. Tale compenso, non essendo tassato, equivale di fatto a una riduzione della bolletta.
I VANTAGGI:
– Miglioramento dell’efficienza energetica: questo contribuisce a combattere la povertà energetica;
– Risparmio in bolletta: più energia si auto-consuma e più si riducono i costi delle componenti variabili della bolletta (quota energia, oneri di rete e relative imposte quali accise e IVA);
– Valorizzazione dell’energia prodotta grazie ai meccanismi incentivanti,
– Agevolazioni fiscali: l’energia elettrica prodotta da ciascuno degli impianti a fonti rinnovabili ha diritto, per un periodo di 20 anni, a una tariffa incentivante pari a 100 euro al MWh (autoconsumo collettivo) e di 110 euro al MWh (comunità energetica);
– Riduzione degli impatti ambientali, quali emissioni di CO₂ o di altri gas clima alteranti.
ALCUNI ESEMPI ITALIANI:
Emilia Romagna
Il progetto GECO è invece il piano di Energy Community che è stato messo in pratica in Emilia Romagna nel 2019 e si concluderà nel 2022. La comunità comprende le aree localizzate a nord-est di Bologna, includendo anche il centro agroalimentare di Bologna Caab. In questa Community verrà installato un sistema fotovoltaico da 200 kW, un sistema di storage e un impianto per gestire i rifiuti organici.
A Imola, inoltre, è nata la prima comunità energetica composta da imprese che producono collettivamente, consumano e scambiano energia prodotta da fonti rinnovabili.
Lombardia
La Lombardia vanta della prima Energy Community alpina che produce energia termica ed elettrica attraverso la gestione sostenibile dei boschi e delle foreste.
Inoltre, entro il 2030, nella Regione verranno create dalle 3.00 alle 6.00 comunità energetiche – una previsione riportata dall’assessore all’Ambiente e Clima. Le nuove energy community dovrebbero incrementare la capacità fotovoltaica tra i 600 e i 1.300 MW.
Piemonte
Il Piemonte vanta della comunità energetica che il Consorzio Pinerolo Energia e il politecnico di Torino hanno realizzato nel capoluogo. A questa comunità energetica partecipano sia utenti pubblici che privati che puntano all’utilizzo di energia 100% rinnovabile.
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