
IL FOTOVOLTAICO GALLEGGIANTE: una tecnologia all’avanguardia. E’ veramente possibile? Quali sono i vantaggi rispetto ad un impianto tradizionale?
Si sente molto parlare di impianto fotovoltaico, soprattutto negli ultimi tempi dove l’energia rinnovabile è al centro di molte delle discussioni anche in ambito politico e ormai a livello mondiale. Ma il fotovoltaico è una tecnologia non recentissima.
Più recente forse è l’utilizzo che si è iniziato a fare di esso. Molti Paesi infatti, oltre al tradizionale utilizzo di esso in parchi solari, tetti o in ambito agrivoltaico (leggi la nostra pillola informativa sull’agrivoltaico qui: https://www.facebook.com/photo?fbid=507854087914884&set=a.492462949453998 )
Il fatto che non ci sia stato un significativo sviluppo di questa tecnologia è motivato da due ragioni economiche e manutentive. «Con l’attuale, pressoché inesistente, sistema di incentivazione dell’energia prodotta, a parità di produzione, i costi realizzativi sono svantaggiosi. Oggi per un impianto solare a terra si deve preventivare una spesa che varia da 500-600mila euro/MW. Per un impianto fotovoltaico flottante siamo tra 700-800mila euro/MW. Per non parlare dei maggiori costi di manutenzione, decisamente più complessa e più onerosa rispetto a un impianto a terra»,
COME FUNZIONA?
Un impianto fotovoltaico montato su piattaforme galleggianti trasporta l’energia elettrica tramite il collegamento alla terraferma. E’ una soluzione sviluppata da sistemi fotovoltaici galleggianti e ha implicazioni rivoluzionarie per via della sua tecnologia. La possibilità di produrre una quantità di energia fino a oggi neanche lontanamente immaginabile. Questo perché l’installazione dei pannelli fotovoltaici è possibile su spazi limitati, come possono essere quelli dei tetti, o utili come quelli dei terrazzi o dei terreni.
Inoltre, l’impianto può essere raffreddato più facilmente, evitando contemporaneamente il fenomeno del surriscaldamento, e non ci sono condizionamenti relativi all’ombreggiamento come avviene invece coi pannelli residenziali.
QUALI PAESI IN EUROPA LO STANNO UTILIZZANDO?
In Italia, dal 2019 al 2021 il GSE ha erogato degli incentivi statali per gli impianti fotovoltaici galleggianti, ma siamo ancora in una fase primordiale di questa tecnologia e questo determinato utilizzo per via di una realtà territoriale ben diversa da altri Paesi dell’ Europa.
Paesi come il Portogallo infatti, hanno deciso di chiudere i ponti con le energie fossili riuscendo a produrre nel mese di Marzo 2022 tutta l’energia di cui hanno bisogno soltando da fonti rinnovabili. Il fotovotlaico galleggiante è solamente una delle tante soluzioni con il quale ci è riuscito, realizzandolo in solo 5 mesi.
Posizionato in punti bacini idrici o punti strategici, grazie ai venti uniti alla temperatura dell’acqua che è più bassa, fa si che i pannelli non si surriscaldino e di raccogliere dunque più luce aumentando così la produttività dell’impianto stesso.
In Olanda invece, è partito il progetto per realizzare nella città di Emmen, provincia di Drenthe, l’ impianto solare galleggiante più grande d’Europa.
Le operazioni d’installazione verranno eseguite dall’impresa olandese GroenLeven: una volta completato, entro metà 2020, l’impianto genererà elettricità equivalente al consumo di circa 13 mila abitazioni.
Il fotovoltaico galleggiante più grande del mondo:
Ad oggi l’impianto fotovoltaico galleggiante è quello installato nella provincia orientale di Anhui, in Cina. L’impianto è installato su un lago artificiale ed è in grado di produrre 150MW. Una quantità di energia che, stando alle valutazioni fatte, potrebbe assicurare energia per alimentare circa centomila abitazioni. Una realtà che potrebbe entrare presto nel Guinness dei primati, anche se non mancano le realtà che mirano a superare questo record. Al momento non si conoscono molti dettagli, ma in Indonesia è in programma la costruzione di un impianto fotovoltaico galleggiante che possa produrre fino a 200MW. Numeri pazzeschi se confrontati con quelli degli impianti fotovoltaici tradizionali.