
Certificazione ISO 9001 e 45001. Un riconoscimento al nostro “miglioramento continuo”.
L’eccellenza è questione di mentalità e noi la coltiviamo da sempre.
Da anni il nostro impegno quotidiano è focalizzato sul “miglioramento continuo” dei nostri processi di lavoro e sulle “buone pratiche”, affinché i nostri Stakeholders, e in primis i nostri Clienti, ne sentano i benefici in tutti i servizi che offriamo.
Qualità e Sicurezza le pratichiamo nel lavoro di tutti i giorni e le implementiamo investendo in una costante formazione verso tutti i nostri collaboratori.
La nostra Visione di Azienda si coniuga con Sostenibilità etica del lavoro che noi traduciamo in Benessere organizzativo e ambientale. Vogliamo lavorare in un ambiente nel quale ci sentiamo tutti attivamente coinvolti nella vita aziendale.
La scelta di ottenere le certificazioni UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 45001:2018 è stata quindi una semplice conseguenza ad un modus operandi già presente in azienda.
Per noi queste Certificazioni non significano soltanto il vederci riconosciuto di adottare degli standard specifici, ma piuttosto la conferma che la gestione dei nostri processi va verso standard volontari sempre più sfidanti e sostenibili.
Questo 2023 ha visto l’impegno profuso quotidianamente da parte di tutto il Team Energylab3, affinché si conseguisse il riconoscimento delle certificazioni ISO 9001:2015 e 45001:2018.
Le certificazioni ottenute sono relative alla Consulenza, Progettazione e Realizzazione di Impianti e Sistemi Tecnologici Integrati in ambito delle Costruzioni Civili, di tipo Idraulico, Elettrico e Tecnologico, Fotovoltaico e Fonti Rinnovabili Elettriche e Termiche.
L’esperienza e la professionalità acquisite in questi 10 anni di attività ci hanno permesso di analizzare e migliorare tutti i processi per l’erogazione dei nostri servizi.
Il 2024 sarà un altro anno ricco di altre novità e presto ve ne renderemo partecipi.
Un grande Grazie di cuore a tutto il Team di Energylab3 e a tutti quelli che ci danno fiducia, ci apprezzano e ci fanno crescere tutti i giorni.
Ing. Marco Pennarossa
CEO e General Manager
Energyla3 Srl

QUATARSTROFE: i mondiali 2022 dell’inquinamento.Quanto si è inquinato e quanto si sta inquinando?
La Coppa del Mondo FIFA 2022 si sta svolgendo in Qatar dal 20 Novembre e terminerà 18 Dicembre.
Il Paese a causa delle questioni in corso sui diritti dei lavoratori e sui diritti civili della comunità LGBT ha subito molte critiche sulla gestione ed organizzazione di questo grande evento anche da parte di squadre e tifosi di tutto il mondo.
All’avvicinarsi del calcio d’inizio della coppa, che prevede l’arrivo di circa un milione e mezzo di fan da tutto il mondo, è sopravvenuto un altro problema legato al rispetto dei diritti umani nel paese del Golfo: l’inquinamento ambientale.
LA SITUAZIONE:
La FIFA calcola che la Coppa del Mondo emetterà in totale nell’atmosfera 3,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica, ma ha garantito che è stato fatto il massimo per rendere i mondiali di calcio di Qatar 2022 a “emissioni zero.”
Purtroppo il dato riscontrato non è proprio questo.
Se solo si pensa a quanta energia deve essere impiegata per riscaldare o raffrescare ambienti immensi come quelli di uno stadio, o a quanta illuminazione, spesso superflua, si debba ricorre per irradiare interi campi o intere zone antistanti, si percepisce di quanto tutto ciò sia impossibile.
Anche se senza la situazione “Mondiale” la situazione energetica in quel dipo di Paesi è già complessa di suo:
Per garantire una temperatura fresca all’interno delle tribune, lo stadio è dotato di prese d’aria condizionata sotto ogni sedile e il consumo di energia e l’inquinamento sono incommensurabili. Inoltre, per garantire i 10.000 litri di acqua necessari al giorno per ogni stabilimento, il Qatar dovrà pompare l’acqua del Golfo Persico e dissalarla attraverso un processo alimentato da combustibili fossili e considerato inquinante, oltre che un processo simili agli ecosistemi marini e forti influenze ambientali.
Read More

THE LINE: la città del futuro di nome “Neom” che funzionerà al 100% con energia rinnovabile. Ma sarà così sostenibile come si dice?
Si sente molto parlare ultimamente di questo mega progetto in Arabia Saudita voluto dal principe Mohamed bin Salamn e costituito da una “linea” di 170km che taglierebbe parte del cuore del Deserto saudita per dare vita a questa futuristica città di nome Neom e che sarà dunque, una città al 100% sostenibile e a zero emissioni di Co2. Proprio quest’ultima affermazione ha destato non pochi dubbi nella comunità.
“Vediamo The Line come un’opportunità unica per stabilire un nuovo punto di riferimento per combinare prosperità, vivibilità e conservazione dell’ambiente”, ha affermato Qaddumi, direttore esecutivo del team di pianificazione urbana di Neom.”
Nel progetto di Neom si stanno invstendo più di 200 miliardi di dollari e potenzialmente potrà ospitare 9 milioni di cittadini. La città sarà organizzata da varie aree urbane aggregate lungo una “spina dorsale” centrale. Scuole, negozi e molti altri beni di prima necessità saranno tutti cinque minuti a piedi affermano gli ingegneri, e nessun viaggio dovrà essere possibilmente più lungo di 20 minuti.
Le comunità saranno costruite attorno alle persone e non alle automobili o mezzi di spostamento abituali, con grandi passerelle sopraelevate che collegheranno il sito alle strade mentre le altre vie saranno viali percorribili pieni di parchi e spazi verdi.
Perchè c’è una sorta di scetticismo generale?
The Line solleva molti dubbi. Urbanisticamente parlando, un progetto così colossale pare non possa essere così sostenibile, dato che la sua costruzione produrrebbe (secondo una stima) più di 1,8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, che equivalgono a più di quattro anni delle intere emissioni del Regno Unito. E poi, qual è il reale vantaggio della sua altezza quando c’è tanto deserto in cui potrebbe estendersi?
Parlando della struttura per esempio, la parte esterna sarà costruita da una facciata specchiata in vetro da cui sarà possibile vedere al di fuori. Questo vetro “ottico” consentirà anche alla luce solare dunque, di entrare attraverso i lati della città oltre che alla luce ricevuta direttamente dall’alto.
Questa parte del progetto però è molto criticata perché le superfici riflettenti sono ritenute una delle maggiori cause di morte degli uccelli ogni anno.
I progettisti però, affermano che gli uccelli che volano a diverse altezze hanno i loro corridoi naturali e designati che sono in perfetta combinazione con il giusto trattamento del vetro. Questi stessi percorsi e modelli di migrazione pare verranno tuttavia poi mappati da un team dedicato di scienziati nei prossimi anni per avere una struttura ben definita di quelli che sono gli itinerari abituali delle varie specie che attraversano quella zona del deserto.
A differenza delle città convenzionali quindi, sembra che The Line assicurerà che la natura non venga sravolta, ma invece, che sia mantenuta inalterata nel suo naturale corso..
Ma come si vivrà a Neom?
Sono ancora poche le informazioni che si riescono a reperire in merito, ma già è noto che le comunità abitanti di questo luogo iperconnesso saranno supportate dall’intelligenza artificiale, le fonti energetiche saranno una combinazione di energia solare, eolica e idrogeno, mentre l’acqua sarà prodotta attraverso una desalinizzazione avanzata. L’ambiente a “zero auto” della città farà parte di un sistema di trasporto sostenibile al 100% con zero inquinamento e come dicevamo prima, con tempi di attesa brevissimi.
L’ intelligenza artificiale migliorerà la vita quotidiana sia per i residenti che per le aziende e per migliorare le capacità dell’infrastruttura. Gli sviluppatori prevedono che la città genererà 380.000 nuovi posti di lavoro e aumenterà il PIL dell’Arabia Saudita di circa 48 miliardi di dollari.
Pertanto, tutta la comunità vivrà vicino e in armonia con la natura,il quale il 95% non è toccato dall’urbanizzazione. Sembra proprio che l’ideologia di questa super-citt, sia una finestra sul futuro per tutto il pianeta..
Read More
CARO BOLLETTE: prime proteste dei commercianti. Quale sarà il futuro delle aziende e dei privati?
Sono iniziate le proteste per i fortissimi rincari delle bollette elettriche e del gas. A scendere in piazza sono i tantissimi commercianti e cittadini di molte città del nostro Paese che hanno aumentare in modo esponenziale i costi dell’energia e non potendo più sostenere questi costi si sta dando vita a grandi proteste in piazza, con sit-in, cortei e falò.
Confusione, paura e incertezza hanno afflitto la popolazione per due anni dopo la pandemia. Inoltre, le difficoltà economiche causate dalla mancanza di posti di lavoro iniziato ad affliggere le aziende molto prima dei suddetti rincari energetici.
L’Italia sembra non starci più. Si è già assistito inesorabilmente alla chiusura di attività economiche ed alla conseguente distruzione silenziosa di tantissimi posti di lavoro nel giro di pochissimi mesi e la prospettiva non sembra andare verso un miglioramento.
Famiglie, lavoratori, commercianti, artigiani anche imprenditori, in tantissimi si sono dati appuntamento nelle prnicipali piazze del Paese come Bologna, Brescia, Torino, Roma, Milano, Napoli e con in mano le bollette non pagate per bruciarle, attribuendo a questa pratica il nome di: “falò delle bollette”. Fra i tanti fogli bruciati, si intravedono numeri da capogiro, cifrre oltre le 5.000 euro a fronte delle 1.400 pagate nell’anno precedente.
Nell’ultimo periodo non solo i prezzi di gas ed elettricità, ma abbiamo visto oscillare anche i costi del carburante aumentati a dismisura come il prezzi del gasolio, che si posiziona con il diesel self a 1,872 euro al litro (contro 1,840), sino ad arrivare con le compagnie tra 1,861 e 1,893 euro al litro.
Da un lato insomma, ci sono gli aumenti incontrollati dei costi delle materie prime e dell’energia, dall’altro ci sono tasse e bollette e la necessità di aumentare i prezzi per resistere alla crisi in arrivo. «La situazione non è semplice – denunciano i commercianti – si rischia un lungo inverno di cui molti di noi forse non riusciranno nemmeno a vedere la fine. Il tutto dopo mesi difficili, di mancati incassi e chiusure forzate a causa della pandemia».
DI QUANTO SONO AUMENTATE LE BOLLETTE DELLA LUCE E DEL GAS?
Il peso su famiglie e imprese sarà alla fine dell’anno pari a oltre il 100% di aumenti rispetto al 2021 con una spesa di oltre 1.322 euro a famiglia rispetto ai 632 euro dell’anno scorso.Per le imprese addirittura parliamo di aumenti che si aggirano circa il 131% per quanto riguarda le bollette dell’elettricità e fino al 94% per le bollette del gas.
Si è recentemente costituito un movimento sociale ufficiale di protesta e idea dietro il movimento nato sulla scia del Don’t Pay inglese:
un vero e proprio “sciopero delle bollette” che prevede lo stop totale ai pagamenti se i costi dell’energia e del gas non scenderanno entro il prossimo 30 Novembre.
“Sono 6 mesi che il Governo si impegna nel sostenere la guerra e i finanziamenti agli armamenti piuttosto che adoperarsi per allestire tavoli diplomatici per provare a giungere ad una risoluzione nonviolenta del conflitto e per mantenere le forniture di gas dalla Russia”
Non sappiamo cosa ci aspetta nei prossimi mesi, ma sicuramente in modo individuale possiamo iniziare a cambiare da subito le nostre abitudini quotidiane sicuramente consumando meno, ed adottare dei metodi e delle soluzioni risparmio che magari ad oggi non abbiamo considerato.
Read More
IL FUTURO CON L’ ELETTRICO: un cambiamento fondamentale. Siamo pronti a questo passaggio così importante per il Pianeta?
Si va verso un futuro green e sostenibile. Negli ultimi anni abbiamo assistito all’inizio dell’abbandono ai motori a carburante e il conseguente avvento dell’elettrico, ma non solo nel campo della vetture. La paura di molti e che con questo nuovo modo di pensare, molte auto soprattutto quelle d’epoca, possano scomparire ma prevedere il futuro, come ama dire Mike Robinson, uno dei più grandi designer dell’automobile contemporanei è come guidare nella nebbia: più guardi lontano e meno vedi.
LE TIPOLOGIE DI AUTOMOBILI ELETTRICHE:
Esistono ad oggi varie tipologie di automobili elettriche: Hybrid, Full Hybrid e Full Electric.
Hybrid: il motore elettrico può sostituirsi al termico, oppure lavorare con quest’ultimo per diminuire i consumi nelle condizioni di maggior lavoro (ossia partenze da fermo o accelerazioni), mentre l’energia che lo alimenta deve essere immagazzinata in apposite batterie installate sull’auto.
Full Hybrid: sono tutte quelle vetture in grado di percorrere alcuni chilometri in modalità completamente elettrica senza la necessità di ricaricare le batterie tramite la presa elettrica.
Full Electric: sono quelle automobili invece, che devono essere ricaricate alla spina, con tempi diversi a seconda della potenza dell’impianto che può essere una presa domestica, una wallbox o una colonnina. Anche loro recuperano una parte dell’energia spesa in marcia decelerando o frenando
QUANTO CONVIENE?:
Quando parliamo di ricaricare un’auto elettrica l’unità di misura kWh assume un significato un po’ diverso da quello prettamente elettrotecnico (secondo cui un kWh esprime la quantità di energia elettrica consumata in un’ora): in questo caso per kWh s’intende la “capienza” della batteria. Con una wallbox, cioè ricaricando l’auto a casa, il prezzo è attorno agli 0,25 – 0,35 euro/kWh, mentre alle colonnine può raggiungere i 0,79 euro/kWh. Si tratta di costi ben più bassi rispetto alla maggior parte degli altri carburanti, chiaramente, ma d’altro canto bisogna considerare che un veicolo elettrico, a parità di prestazioni, viene venduto ad una cifra più alta rispetto alla controparte con motore a combustione interna.
COSA SI FARA’ NEL PROSSIMO FUTURO?:
L’Italia è un pò in affanno sul passaggio ai sistemi elettrici nonostante sia ufficiale, nel 2035 si abbandoneranno definitivamente le auto come le conosciamo oggi.
Bisognerà prepararsi al meglio, ma il nostro Paese sembra già star zoppicando. Chi lancia l’allarme riguardo la situazione per affrontare questo cambiamento sono proprio i sindacati metalmeccanici, che chiedono al Governo italiano di affrettarsi con la transizione industriale verso la mobilità elettrica e con gli interventi da attuare.
Read More

IL FOTOVOLTAICO GALLEGGIANTE: una tecnologia all’avanguardia. E’ veramente possibile? Quali sono i vantaggi rispetto ad un impianto tradizionale?
Si sente molto parlare di impianto fotovoltaico, soprattutto negli ultimi tempi dove l’energia rinnovabile è al centro di molte delle discussioni anche in ambito politico e ormai a livello mondiale. Ma il fotovoltaico è una tecnologia non recentissima.
Più recente forse è l’utilizzo che si è iniziato a fare di esso. Molti Paesi infatti, oltre al tradizionale utilizzo di esso in parchi solari, tetti o in ambito agrivoltaico (leggi la nostra pillola informativa sull’agrivoltaico qui: https://www.facebook.com/photo?fbid=507854087914884&set=a.492462949453998 )
Il fatto che non ci sia stato un significativo sviluppo di questa tecnologia è motivato da due ragioni economiche e manutentive. «Con l’attuale, pressoché inesistente, sistema di incentivazione dell’energia prodotta, a parità di produzione, i costi realizzativi sono svantaggiosi. Oggi per un impianto solare a terra si deve preventivare una spesa che varia da 500-600mila euro/MW. Per un impianto fotovoltaico flottante siamo tra 700-800mila euro/MW. Per non parlare dei maggiori costi di manutenzione, decisamente più complessa e più onerosa rispetto a un impianto a terra»,
COME FUNZIONA?
Un impianto fotovoltaico montato su piattaforme galleggianti trasporta l’energia elettrica tramite il collegamento alla terraferma. E’ una soluzione sviluppata da sistemi fotovoltaici galleggianti e ha implicazioni rivoluzionarie per via della sua tecnologia. La possibilità di produrre una quantità di energia fino a oggi neanche lontanamente immaginabile. Questo perché l’installazione dei pannelli fotovoltaici è possibile su spazi limitati, come possono essere quelli dei tetti, o utili come quelli dei terrazzi o dei terreni.
Inoltre, l’impianto può essere raffreddato più facilmente, evitando contemporaneamente il fenomeno del surriscaldamento, e non ci sono condizionamenti relativi all’ombreggiamento come avviene invece coi pannelli residenziali.
QUALI PAESI IN EUROPA LO STANNO UTILIZZANDO?
In Italia, dal 2019 al 2021 il GSE ha erogato degli incentivi statali per gli impianti fotovoltaici galleggianti, ma siamo ancora in una fase primordiale di questa tecnologia e questo determinato utilizzo per via di una realtà territoriale ben diversa da altri Paesi dell’ Europa.
Paesi come il Portogallo infatti, hanno deciso di chiudere i ponti con le energie fossili riuscendo a produrre nel mese di Marzo 2022 tutta l’energia di cui hanno bisogno soltando da fonti rinnovabili. Il fotovotlaico galleggiante è solamente una delle tante soluzioni con il quale ci è riuscito, realizzandolo in solo 5 mesi.
Posizionato in punti bacini idrici o punti strategici, grazie ai venti uniti alla temperatura dell’acqua che è più bassa, fa si che i pannelli non si surriscaldino e di raccogliere dunque più luce aumentando così la produttività dell’impianto stesso.
In Olanda invece, è partito il progetto per realizzare nella città di Emmen, provincia di Drenthe, l’ impianto solare galleggiante più grande d’Europa.
Le operazioni d’installazione verranno eseguite dall’impresa olandese GroenLeven: una volta completato, entro metà 2020, l’impianto genererà elettricità equivalente al consumo di circa 13 mila abitazioni.
Il fotovoltaico galleggiante più grande del mondo:
Ad oggi l’impianto fotovoltaico galleggiante è quello installato nella provincia orientale di Anhui, in Cina. L’impianto è installato su un lago artificiale ed è in grado di produrre 150MW. Una quantità di energia che, stando alle valutazioni fatte, potrebbe assicurare energia per alimentare circa centomila abitazioni. Una realtà che potrebbe entrare presto nel Guinness dei primati, anche se non mancano le realtà che mirano a superare questo record. Al momento non si conoscono molti dettagli, ma in Indonesia è in programma la costruzione di un impianto fotovoltaico galleggiante che possa produrre fino a 200MW. Numeri pazzeschi se confrontati con quelli degli impianti fotovoltaici tradizionali.
Read More
LA CORSA ALL’IDROGENO: perchè se ne parla così tanto dopo la crisi energetica?
La crisi energetica impazza in Europa ed è notizia odierna dei folli rincari del prezzo a MW/h del Gas che in Olanda ha raggiunto i 318€, più del 400% rispetto all’anno scorso.
Ogni Paese è alla ricerca di una soluzione rapida ed efficace, la Francia per esempio cerca di chiudere contratti di forniture di Gas con l’ Algeria (essendo uno dei Paesi più importanti che esporta Gas dopo la Russia, vedi nostro precedente articolo in merito qui: facebook.com/energylab3srl/photos/pb.100060708921835.-2207520000../5340233082676919/? ).
Si cerca insomma, un alternativa. La Germania per esempio sta guardando avanti e ha fatto un investimento sul futuro. Hanno infatti firmato con il Canada un patto sull’idrogeno verde.
“Si tratta di un passo storico verso un futuro condiviso”, ha detto Trudeau. “Il nostro obiettivo è chiaro: lavorare per cominciare a esportare idrogeno canadese in Germania entro il 2025 e creare posti di lavoro e crescita locale fornendo energia pulita che contribuirà alla lotta contro i cambiamenti climatici“. Scholz da parte sua ha definito l’accordo “un passo importante non solo per rafforzare le relazioni economiche bilaterali tra i due Paesi, ma anche per costruire una rete di energia sostenibile per il futuro”.
Il commercio di idrogeno:
L’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili ha pubblicato un rapporto sul futuro commercio internazionale di idrogeno. Secondo il World Energy Transitions Outlook dell’Agenzia, l’idrogeno coprirà il 12% della domanda globale di energia e ridurrà del 10% le emissioni di CO2 entro il 2050. Il 55% del trasporto avverrà tramite condutture già presenti e riadattate e il resto principalmente via mare, sotto forma di ammoniaca, un vettore di idrogeno più facile da spostare per grandi distanze rispetto al gas liquido stesso.
Treni a idrogeno, in Germania sono già partiti: via ai primi convogli green.
La Germania ha inaugurato una flotta ferroviaria interamente alimentata a idrogeno: un primato mondiale e significativo per la transizione ecologica. Si componedi14 treni, chiamati Coradia iLint, realizzati e forniti dalla multinazionale francese Alstom allo Stato tedesco, che utilizzano celle a combustibile a idrogeno per generare elettricità che alimenta i motori. I mezzi sostituiscono 15 convogli a diesel che prima operavano su binari non elettrificati nello stato della Bassa Sassonia.
I vantaggi relativi ai motori a idrogeno sono sicuramente a favore della sostenibilità ambientale: la totale assenza di emissioni di CO2 rende questa tecnologia la più pulita ed ecosostenibile tra i carburanti ad oggi disponibili. Le auto a idrogeno si contendono questo titolo insieme ai motori elettrici che sono ormai molto diffusi sulle nostre strade.
L’ITALIA CHE RUOLO STA ADOTTANDO?
Come Paese siamo indietro sulle soluzioni da adottare. Nessuno dei partiti italiani che si contendono la guida del Paese dopo le elezioni del 25 Settembre ha inserito l’idrogeno tra le soluzioni migliori da perseguire per uscire dalla crisi energetica e diventare meno dipendenti dalla Russia.
La dipendenza dalle importazioni di gas e petrolio ci espone ai rischi della speculazione dei mercati e ci rende soggetti ai ricatti di regimi autocratici e antidemocratici. La crisi idrica che sta colpendo il Paese mette a rischio dal 30 al 50% della produzione agricola nazionale, penalizza la filiera agroalimentare, a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi ed aumenta quindi le diseguaglianze sociali e di genere.
Per questo, si sottolinea, è necessario accelerare la transizione dalle fonti fossili ed inquinanti ad un sistema basato sul risparmio energetico, l’efficienza e le fonti rinnovabili. Con queste scelte, dipenderemo meno dalle importazioni di gas e petrolio, avremo rapidamente bollette più basse, benefici ambientali e climatici, e anche una crescita virtuosa degli investimenti e dell’occupazione.
L’Energia deve diventare un bene comune, staccandosi dalla logica dei sistemi centralizzati e andando verso una rete che supporta l’autoconsumo collettivo, attraverso l’indispensabile evoluzione delle comunità energetiche (vedi nostro articolo informativo sulle Comunità Energetiche qui: https://www.energylab3.it/le-comunita-energetiche-cosa-sono-e-come-funzionano).
Read More

SUPERBONUS 110%: i numeri ad oggi e l’impatto avuto in Italia
L’incentivo del Superbonus 110% si è sviluppato sostanzialmente grazie a delle posizioni ben definite che il nostro Paese ha adottato già da anni fa, sul principio della sostenibilità ambientale.
Una delle mission principali del PNRR di fatti è dedicata a “La Rivoluzione verde ed alla transizione ecologica” e si è scelto proprio di portare il focus principale sulla realizzazione delle infrastrutture, sulla rigenerazione urbana, sugli interventi per il risparmio energetico ed agli interventi di contrasto del rischio sismico e idrogeologico.
L’impatto in Italia:
In Italia l’aumento nel settore delle ristrutturazioni edili e nella riqualificazione energetica generato dal Superbonus 110% è evidente. Il risultato è sicuramente stato positivo, nonostante i numerosi cambiamenti sulle normative subiti durante il percorso. Dal sito dell’ ENEA si può riscontrare quanto, in termini numerici è stato possibile lavorare con l’ incentivo del Superbonus 110%, dalle asseverazioni caricate infatti, si evince che sono state più di 200.000 a Giugno del 2022 con un totale investito di circa 35,2 miliardi di euro che arriveranno a circa 38,7 miliardi con la chiusura dei cantieri in corso.
Le Regioni che stanno usufruendo maggiormente dell’incentivo, sono la Lombardia per quanto riguarda l’opportunità e la scelta dell’incentivo del Superbonus piuttosto che di altre agevolazioni, ma sono il Trentino Alto Adige e l’Emilia Romagna ad aggiudicarsi il primo posto per quanto riguarda i lavori che sono già stati eseguiti e gli incassi dei relativi crediti.
Proprio riguardo ai crediti però, sono sorte numerose problematiche e limitazioni che hanno preoccupato non poco le aziende che hanno iniziato a lavorare attivamente con questa agevolazione, essendo lo sconto in fattura una leva commerciale di punta per le imprese con questo tipo di incentivo e portandolo ad essere assai vantaggioso nella proposta al cliente data la possibilità di effettuare le lavorazioni a “costo zero” direttamente con l’impresa che realizza l’intervento.
Vantaggi & Benefici apportati:
E’ notevole come quanto questo incentivo, abbia stimolato il settore delle costruzioni.
Le imprese edili infatti, si sono trovate a dover gestire un aumento significativo delle richieste di ristrutturazione da parte di enti o privati, creando di conseguenza una maggiore occupazione anche nel settore lavorativo: sono 630 mila nuovi occupati totali e di questi, 410 mila lavoratori sono direttamente connessi al settore delle costruzioni, mentre 224 mila derivano dai settori a esso collegati.
Numerosi sono anche i benefici che il Superbonus ha apportato negli ultimi anni, tra i tanti anche quello relativo all’ambiente che ci circonda. Esso infatti contribuisce a rendere le abitazioni più efficienti dal punto di vista energetico e permette per esempio, di ridurre i consumi per il riscaldamento e raffrescamento con la conseguente riduzione delle emissioni.
Contattaci al 388 327 31 30
e richiedi subito un preventivo gratuito senza impegno.
Affidati ai professionisti Energylab3 e scopri come efficientare la tua abitazione o la tua azienda.
Seguici sui nostri canali social, fai click su:
CONTATTACI ORA!
Riceverai maggiori informazioni o un preventivo
senza alcun impegno da parte tua.
Read More

RIQUALIFICAZIONE DI CONDOMINO in SB110%: Come avviene? Quali sono gli interventi ammessi?
La riqualificazione energetica della propria abitazione è l’argomento degli ultimi anni e in questo periodo storico è conveniente effettuare gli interventi di questo tipo visti i numerosi incentivi disponibili. L’obiettivo è quello di portare al rifacimento delle strutture, soprattutto di quelle obsolete, ma prima di avviare i lavori in casa è opportuno conoscere quali bonus fanno più al caso nostro. Di seguito approfondiremo quelli che sono gli incentivi che riguardano il condominio e le relative scadenze.
COS’è IL SUPERBONUS 110%:
Il bonus più appetibile e quello che permette di effettuare gli interventi a “costo zero” è il Superbonus 110% anche se le complessità “burocratiche” non mancano, questa agevolazione eccezionale permette di abbattere completamente la barriera dei costi a carico delle famiglie.
Il Superbonus 110%, insieme al Super Sismabonus, è una misura straordinaria introdotta con il Decreto Rilancio del 19 maggio 2020 (convertito nella Legge n.77 del 17 luglio 2020); prevede un maxi-rimborso fiscale del 110% in cinque anni per le spese sostenute per la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici (convertibile in cessione del credito o in sconto in fattura per gli utenti finali) valido per le abitazioni indipendenti e per le parti comuni dei condomìni, intesi come “edifici dove più piani o porzioni di piano appartengono a persone diverse e sono presenti impianti e servizi comuni”.
Occhio però alle scadenze per le lavorazioni da effettuare. La detrazione infatti spetta del:
- 110%, per spese fatte nel 2022 e 2023;
- 70%, per spese fatte nel 2024;
- 65%, per spese fatte nel 2025.
BENEFICIARI:
- CONDOMNIO MINIMO (2 o 4 Unità Immobiliari);
- CONDOMINIO (4 o più Unità Immobiliari).
N.B.:
Ad oggi, 12/07/22 è scaduta la possibilità di effettuare gli interventi in Superbonus 110% per Edifici Unifamiliari avendo l’Agenzia delle Entrate fissato la data di scadenza al 30 Giugno 2022.
INTERVENTI AMMESSI:
Di seguito è possibile visionare la tabella dell’ ENEA su quelli che sono gli interventi TRAINANTI e gli interventi TRAINATI:
COME SI PUO’ ACCEDERE AL SB110%:
Le due condizioni affinché un condominio possa fruire del Superbonus 110% sono:
1) Realizzare almeno uno degli interventi trainanti tra:
- isolamento termico dell’involucro edilizio che riguardi almeno il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio (“cappotto” su pareti esterne, isolamento di coperture, tetto, pavimenti); i limiti di spesa prevedono fino a 40.000 euro moltiplicati per il numero di unità immobiliari che compongono il condominio per le prime otto unità, 30.000 euro oltre le 8 unità;
- sostituzione degli impianti di riscaldamento esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la produzione di acqua cada sanitaria adottando caldaie a condensazione almeno in classe A, pompe di calore (comprese quelle geotermiche), impianti ibridi a pompa di calore + caldaia a condensazione (VEDI IL NOSTRO ARTICOLO SUL SISTEMA IBRIDO al sequente link: https://www.energylab3.it/sistema-ibrido-con-caldaia-e-pompa-di-calore-di-cosa-si-tratta-come-funziona-quali-sono-i-vantaggi/), impianti di microcogenerazione o collettori solari termici; è compreso anche l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente per i Comuni montani non interessati dalle procedure europee di infrazione sulla qualità dell’aria. Il limite di spesa è di 20.000 euro per le prime 8 unità immobiliari e di 15.000 euro oltre le prime 8.
2) Ottenere il doppio salto di classe energetica del fabbricato condominiale certificato dall’APE (Attestato di Prestazione Energetica) prima e dopo la realizzazione degli interventi. Nel caso di edifici con più unità immobiliari, gli attestati di prestazione energetica sono detti “convenzionali” e sono utilizzabili esclusivamente per accedere al Superbonus.
SCONTO IN FATTURA o CESSIONE DEL CREDITO?
La cessione del credito è un accordo contrattuale attraverso il quale si trasferisce il diritto di credito di un soggetto (definito cedente) ad un acquirente terzo (il cessionario) che lo acquista ad un determinato prezzo, per poi procedere alla riscossione nei confronti del debitore (il ceduto).
Ciascun condomino potrà optare per la cessione del credito al posto della fruizione della detrazione fiscale. Con la cessione del credito il condomino cede l’ammontare della detrazione ad altri soggetti, tra cui anche istituti di credito che successivamente potranno utilizzare il credito di imposta.
M cosa vuol dire e qual è la differenza tra sconto e cessione? Tramite lo sconto in fattura, l’impresa che ti realizzerà i lavori, ti anticiperà la spesa detraibile. Quindi, nel caso di Superbonus, non dovrai versare alcunché, mentre, negli altri casi, dovrai liquidare una sola quota della spesa. A sua volta, l’impresa potrà cedere o meno il credito alle banche o ad altri intermediari. Nel secondo caso (cessione del credito), dovrai cedere direttamente il tuo credito a terzi (banche, Poste, assicurazioni o altri soggetti), quindi by-passando le imprese e i fornitori.
Esempio di sconto in fattura:
Superbonus 110%:
immagina di sostituire l’impianto di riscaldamento e di spendere 30.000 € a cui corrisponde una detrazione pari a 33.000 euro (110 %). L’impresa, applicandoti uno sconto in fattura pari a 30.000 euro, non ti chiederà di versare nessun soldo, ma maturerà un credito d’imposta pari a 33.000 euro. Successivamente, la ditta potrebbe scalare questi crediti dalle tasse future o, in alternativa, cederli alla banca.
Contattaci al 388 327 31 30
e richiedi subito un preventivo gratuito senza impegno.
Affidati ai professionisti Energylab3 e scopri come efficientare la tua abitazione o la tua azienda.
Seguici sui nostri canali social, fai click su:
CONTATTACI ORA!
Riceverai maggiori informazioni o un preventivo
senza alcun impegno da parte tua.

SISTEMA IBRIDO CON CALDAIA E POMPA DI CALORE: Di cosa si tratta? Come funziona? Quali sono i vantaggi?
Nell’era della rivoluzione green, siamo sempre alla ricerca della miglior soluzione per la nostra abitazione. Il sistema ibrido può essere una delle tante soluzioni se si vuole riscaldare l’ambiente interessato in modo sostenibile e vantaggioso in termini di consumi ed eliminare definitivamente una caldaia a gas tradizionale.
COS’è UN SISTEMA IBRIDO con CALDAIA A CONDENSAZIONE e POMPA DI CALORE?
La caldaia a condensazione è alimentata da gas metano o GPL. Il gas serve ad attivare la combustione, che permette a sua volta di scaldare l’acqua sanitaria e avviare il riscaldamento. Questo funzionamento è lo stesso in una caldaia tradizionale, ma con una differenza. Nelle vecchie caldaie, i gas combusti si incanalano nella canna fumaria per essere evacuati, nelle caldaie a condensazione invece, il calore dei gas combusti è recuperato grazie a uno speciale scambiatore.
Installando per esempio con la sola caldaia a condensazione saresti sempre comunque schiavo del gas per alzare la temperatura in casa o riscaldare l’acqua sanitaria, ma con un impianto ibrido, invece, ti puoi permettere, in alcune circostanze, di mettere in standby la caldaia a gas a favore della pompa di calore che diventa sistema di riscaldamento più ecologico e dunque “green”. Ma andiamo a vedere di seguito più nello specifico cos’è un sistema ibrido.
In sintesi il sistema ibrido è composto da due generatori di calore alimentati da fonti energetiche diverse, (caldaia aa condensazione + pompa di calore) che solitamente sono riconducibili al combustibile fossile ed a una fonte rinnovabile. Il sistema permette di attivare di volta in volta il generatore che risulta più efficiente in base alle condizioni di funzionamento.
Nel nostro Paese si gode generalmente di un clima mite durante l’anno e l’uso di una pompa di calore può dimostrarsi proprio per questo motivo molto vantaggioso.
Ragion per cui l’impianto ibrido risulta particolarmente efficiente grazie al proprio meccanismo “Intelligente” di controllo, pensato per minimizzare i consumi di elettricità e gas.
E’ dunque l’impianto stesso a regolare le temperature di soglia in cui attivare l’uno o l’altro dispositivo, in base alla temperatura ambientale esterna, alla temperatura di mandata degli impianti di casa e in base ai prezzi di gas metano e energia elettrica che vengono configurati nel sistema.
In sostanza, un sistema ibrido cerca, quando possibile, di impiegare la pompa di calore, utilizzando la caldaia a condensazione solo a supporto. Quando invece è strettamente necessario, la caldaia prende il sopravvento per assicurare il massimo comfort termico in casa.
COME FUNZIONA?
Questo meccanismo permette di valutare per ogni specifica condizione di funzionamento, in termini di temperatura esterna e richiesta di riscaldamento, se sia più conveniente far lavorare la pompa di calore o il generatore supplementare, andando a sfruttare maggiormente la fonte di energia meno “costosa”. Grazie quindi ad un cronotermostato intelligente esterno la stessa sarà in grado di prevedere queste tipologie di funzionamento :
- TEMPERATURE INVERNALI MITI: agisce solo la pompa di calore, che in questa condizione è particolarmente efficiente.
- TEMPERATURE RIGIDE: in questa condizione la pompa di calore riceve dal generatore supplementare (es. caldaia a condensazione) parte del calore necessario a riscaldare l’impianto.
- TEMPERATURE MOLTO RIGIDE: agisce solo il generatore supplementare (es. caldaia a condensazione) per garantire la temperatura desiderata dell’acqua e soddisfare la richiesta di riscaldamento.
QUALI SONO I VANTAGGI CHE NE DERIVANO?
La stima del risparmio che si può raggiungere sul consumo varia tra il 30% e il 50% in base ad un serie di fattori. Innanzitutto dipende da quanto è vecchia la caldaia che si sostituisce: più è vecchia la caldaia maggiore è il risparmio che ne consegue. In secondo luogo va considerato il combustibile che si utilizza: se metano o GPL. In abbinamento ad un impianto fotovoltaico si può ottenere anche un ulteriore 10% di risparmio utilizzando l’energia auto-prodotta.
ll risparmio aumenta in modo considerevole se il sistema prevede dei collettori solari in grado di provvedere alla produzione di acqua calda sanitaria.
(Nostro post informativo sul sistema solare termico per acs: https://www.facebook.com/energylab3srl/photos/a.4271512949548943/5587176157982609/)
Contattaci al 388 327 31 30
e richiedi subito un preventivo gratuito senza impegno.
Affidati ai professionisti Energylab3 e scopri come efficientare la tua abitazione o la tua azienda.
Seguici sui nostri canali social, fai click su:
CONTATTACI ORA!
Riceverai maggiori informazioni o un preventivo
senza alcun impegno da parte tua.